Premessa: questa guida ha avuto come ispirazione l’articolo di Mikko Piippo (trovi il link alla fine) che ho avuto il piacere di conoscere al primo MeasureCamp di Milano 2018 (qui trovi un mio articolo e il video del mio speech)
In questa guida approfondiamo un tema che sicuramente avrai già visto, ovvero il problema del Bounce Rate.
Facciamo un giochino.
Se la frequenza di rimbalzo (bounce rate) è troppo bassa (sotto il 10%), è molto probabile che ci sia un’implementazione non corretta di Google Analytics. Giusto?
E quindi che si fa?
I motivi possono essere due:
Per scoprire se è la seconda casistica dovresti tracciare l’evento “nonInteraction” come una dimensione personalizzata in Google Analytics.
Uh.
Eh… questo è un problema molto comune nell’installazione di Google Analytics. Molto spesso alcuni eventi attivati automaticamente sono tracciati come interazione utente o in inglese user-interaction quando dovrebbero essere eventi di non interazione, detti non-interaction. Alcuni esempi? I popup e le slideshow sono fra le più comuni cause di problemi, così come gli eventi timer.
Alcune volte, qualche (semi)professionista della web analytics sfrutta questo problema a proprio vantaggio. Utilizzano questa (errata) frequenza di rimbalzo invece che quella reale e vengono attivati eventi di interazione ad esempio dopo 30 secondi dal caricamento della pagina. Sì è cattivo, lo so.
Ad ogni modo, dovresti facilmente controllare quali eventi Google Analytics sono registrati come user-interaction e quali invece no.
Sfortunatamente, su Google Analytics non sono implementate dimensioni per il tracciamento di questa caratteristica in un evento. È, tuttavia, molto facile da implementare con una dimensione personalizzata utilizzando la funzionalità customTask di GTM.
Oh, arriviamo alla parte succosa.
Implementare una dimensione personalizzata è semplice e non richiede troppo tempo se segui questa guida 🙂 Per l’implementazione, hai bisogno degli accessi come amministratore sia su GA che su GTM.
Ecco i passaggi che dovresti fare:
Aspetta… aspetta… ho mal di testa, non capisco.
Oh, su su. Un moment e la mia guida fanno passare tutto.
Andiamo con calma, sei pronto?
Prima di tutto, devi configurare la dimensione personalizzata in Google Analytics.
Ora però devi ottenere l’indice (il numero) che identifica la dimensione personalizzata che poi sarà utilizzato sullo script di Google Tag Manager.
Per ottenere questo identificativo, assicurati di essere sul pannello d’Amministratore e sotto la voce Proprietà clicca su Definizioni personalizzate ed infine Dimensioni personalizzate.
Ti verrà mostrata una tabella con tutte le dimensioni personalizzate che hai creato. Cerca CD – nonInteraction e ricorda l’indice della dimensione.
Ora non ti resta altro che aprire Google Tag Manager e creare una variabile JavaScript personalizzato all’interno del tuo contenitore GTM.
function () {
// Indice dimensione personalizzata
var indiceDP = 1;
// Ritorno della funzione
return function (model) {
model.set('dimension' + indiceDP, model.get('nonInteraction'));
}
}
Nel momento della creazione della variabile indiceDP, devi inserire l’indice (identificativo) della tua dimensione personalizzata (al posto di 1) che hai visualizzato in precedenza su Google Analytics.
Per più informazioni riguardo la funzione, ti consiglio di leggere la guida della documentazione ufficiale di Google per il model object.
Ci siamo quasi 🙂
Ora non ti resta che richiamare la funzione nella variabile di impostazione di Google Analytics che dovresti già avere all’interno del tuo Tag di Google Analytics. In questo modo, la dimensione personalizzata verrà inviata con tutti gli eventi usando la variabile stessa.
[Attenzione!] può esistere solamente un customTask.
Se hai bisogno di diversi customTask, dovresti combinarli in un’unica funzione JavaScript.
Ora che abbiamo tutto pronto non ci resta che fare la verifica, non credi?
Faremo due esempi di Tag che si attivano con due attivatori di tipo timer, il primo con hit da non interazione a vero (true), il secondo a falso (false).
Puoi creare due tag per vedere se effettivamente il tutto funziona.
Facciamo l’ipotesi che il tag dovrà attivarsi dopo 7 secondi dalla visualizzazione della pagina. Bene impostiamo l’attivatore:
Great! Facciamo lo stesso con un altro Tag e un attivatore timer a 10 secondi.
E come Timer
Ok, ora ci siamo.
Yeahhhhh!
‘Spetta. Non ti resta che verificare che il tutto funzioni semplicemente abilitando la modalità Anteprima di Google Tag Manager.
Per verificare il completo funzionamento del customTask tuttavia, devi avere installata l’estensione per il browser chiamata Tag Assistant (by Google) che controlla i tag di tracciamento presenti in una pagina web, sia di GTM che di GA. E’ possibile anche analizzare i parametri che vengono inviati ai server di Google Analytics, ma questo lo vedrai in seguito.
Dopo 7 secondi dal PageView verrà azionato il tag Timer A – TRUE:
Dopo 10 secondi dal PageView verrà azionato il tag Timer B – FALSE:
Così facendo hai verificato che i tag vengono quindi azionati.
Ma funziona il passaggio del parametro?
Bè controlliamo se la dimensione personalizzata viene effettivamente inviata correttamente a Google Analytics. Il nostro Tag Assistant ci aiuta anche in questo.
A questo punto dovrai visualizzare i parametri cliccando dunque su URLs e per vederli in formato tabella, clicca il tasto Tabella sopra l’URL visualizzato.
Ora sei pronto per verificare se vengono inviati i due HIT ad Analytics controllando la riga il cui nome parametro è cd1 (Custom Dimension e l’indice) oppure cd e un identificativo.
Questo è il risultato del tag Timer A – TRUE mostrato con Tag Assistant:
Questo, invece, è il risultato del tag Timer B – FALSE mostrato con Tag Assistant:
Ora non hai proprio più nessuna scusa per capire come mai il tuo bounce rate è super bassissimo!
Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e buon Tag!
LUISAVIAROMA è uno dei principali fashion e-tailer di lusso al mondo, con oltre 5 milioni…
All’interno del vasto e competitivo mercato della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), Mondo Convenienza rappresenta uno…
Se ti occupi di marketing o advertising, saprai che i funnel rappresentano il percorso che…
È stato un nuovo record per il GA4Summit: oltre 500 professionisti e professioniste del web…
Negli ultimi mesi hai notato in Google Analytics 4 un calo improvviso e inspiegabile nelle…
Se ti trovi su questa guida è perché hai compreso che solo attraverso la Data…
View Comments
Ciao Matteo, quindi se ho capito bene , se ho effettuato tutti i passaggi in modo giusto, vado su tag assistant, vado su urls per vedere la sezione cd1 o a seconda dell'indice. È giusto dire che quando l'hit da non interazione è true il numero di fianco sarà 1 e quando è false sarà 0 ? Ultima domanda e dopo aver fatto tutto questo i dati che arriveranno su GA avranno una frequenza di rimbalzo più precisa, quindi non devo fare più nulla?
Ciao Umberto, si esatto. Ovviamente hai un dato per capire come mai la frequenza di rimbalzo può essere più (o meno) alta (o bassa).
:)
A presto!
Ciao Matteo,
nei mesi scorsi ho implementato una serie di tag sul mio sito e sembrava funzionare tutto correttamente. Improvvisamente però il bounce rate è crollato in modo anomalo e apparentemente ingiustificato. Al momento si aggira intorno al 10%. Cosa posso fare? Al momento ho messo tutti i tag in pausa.
Grazie mille.
Ciao Simona, possono esserci diverse motivazioni. La prima da controllare è la verifica di eventi GA configurati con la spunta non interaction hit a false. Dai un'occhiata a tutti gli eventi :)
A presto!