Guide per il Pixel di Facebook e altri Trucchi Facebook con Google Tag Manager

Fra le cose più interessanti di Google Tag Manager c’è anche la possibilità di installare e gestire il Pixel di Facebook anche senza avere grandi conoscenze di programmazione.

Se sei un Social Media Manager o ti occupi di Facebook Advertising e non sai come si fa a inserire a mano il Pixel in un sito, grazie a Google Tag Manager da oggi la tua vita sarà molto più semplice :)

Non solo ti spiegherò come implementare il Pixel di Facebook Ads, ma potrai imparare anche a impostare il monitoraggio delle transazioni o del carrello, ad esempio (e altri piccoli #barbatrucchi!).

Ma i trucchi per Facebook non finiscono qua. Ho qualcosa in serbo per te che non riguarda soltanto il Pixel di Facebook…

Ti ho incuriosito? Leggi le mie guide e lo scoprirai! :D

Qualcuno ha detto Lead? Per alcune tipologie di Business l’evento Lead è la massima conversione che i visitatori del sito possono effettuare sul sito web. L’utente può, per esempio, lasciare i propri dati per essere ricontattato in merito ad un offerta oppure per richiedere un preventivo per prodotti o servizi che l’azienda offre. Tutte queste azioni vengono eseguite attraverso dei form presenti sul sito web. Ma come possiamo tracciare questi

Prima dell’arrivo dei modelli personalizzati (Templates) in Google Tag Manager esisteva un’unica modalità possibile d’implementazione per quei servizi che non avevano un loro Tag Ufficiale in GTM. L’implementazione tramite l’utilizzo dei “fastidiosissimi” Tag Custom HTML. “Aspe’… perché fastidiosissimi?” Beh, principalmente perché i Tag Custom HTML, proprio a causa della libertà di configurazione che offrono, sono quelli che hanno maggior impatto negativo sulle prestazioni di un sito web. (In primis, sulla

Aspetta che indovino. Sei un web marketer o un social media manager, e stai gestendo diverse campagne pubblicitarie su Facebook attraverso il Business Manager. Ovviamente starai utilizzando il Pixel di Facebook (vero? 😀 ). E quindi, in mezzo alla tempesta perfetta dei problemi di tracking con iOS14 ti stai chiedendo: “Come posso ottenere un monitoraggio più preciso delle mie campagne?“. Ci ho preso? 😀 Fantastico allora, perché in questa guida ti

Senti più spesso parlare delle Facebook Conversion API (per gli amici cAPI), ma non hai idea di cosa siano? Nessun problema 😀 Cercheremo di capirlo assieme in questo glossario 🙂   Cosa sono le Conversion API di Facebook? Il Conversion API è uno strumento di Facebook Business che ti consente di condividere i dati sui principali eventi online e offline direttamente dal tuo server al server di Facebook. In pratica

È da un bel po’ che ne parlo (già da Settembre) su come il nuovo iOS14 avrebbe impattato sul tracking. Ma in cosa consiste questa volta rispetto al cookiegeddon? Il cambiamento principale in iOS14 è relativo alle app e quindi non è rilevante su quello che succede sul sito web. Facebook ovviamente non gli piace proprio per niente che iOS14 chieda il consenso a tutte le app per poter tracciare

Facebook consente di installare sul proprio sito la Facebook Customer Chat, un plugin che mette in contatto diretto i clienti col Messenger della propria pagina Facebook, il tutto senza lasciare il sito stesso. Uuuuhh che figata 🙂 Il plugin è configurabile direttamente dalla tua pagina Facebook, andando in Settings, è personalizzabile con colori diversi e messaggi automatici, e naturalmente è installabile inserendo uno snippet di codice

Per poter implementare, monitorare ed ottimizzare i risultati delle tue campagne Facebook Ads è necessario installare, come per Google Ads, un codice di monitoraggio. Il codice di monitoraggio di Facebook prende il nome di Pixel di monitoraggio, ma la sua funzione non cambia. Si tratta appunto di un codice Javascript da inserire nella struttura HTML della pagina web che si vuole tracciare. Implementare il Pixel di

Se sei un social media manager, un advertising specialist o un digital marketer, preparati! È scoppiata la CBO, la news-bomba lanciata da Facebook. CBO è un altro bellissimo acronimo (nel marketing ormai parliamo solo per acronimi) che sta per “Campaign Budget Optimization”, in italiano “ottimizzazione del budget delle campagne”. Di cosa si tratta? A partire da settembre 2019, Facebook ha spostato il budget delle ads a livello di campagna e

Fammi indovinare: hai implementato la Chat di Facebook con Chatfuel nella tua pagina Facebook e la vorresti avere anche sul tuo sito, non è vero? 😃 Nessun problema, ho qui la guida che fa per te. STEP 1 – Seleziona il bot Se non lo hai già fatto, devi collegare Chatfuel alla tua pagina Facebook e creare un bot. Ricorda che per farlo dovrai essere l’admin della pagina Facebook che vuoi collegare. A

Non credo servano tante presentazioni, ormai WhatsApp è installato su qualsiasi smartphone al mondo 🙂 E chi può farne a meno? WhatsApp è un’applicazione di messaggistica istantanea gratuita, utilizzabile da chiunque possieda uno smartphone e un account Play Store o App Store. Com’è nato L’app è stata sviluppata nel 2009 da due ex dipendenti di Yahoo!, Brian Acton e Jan Koum. Inizialmente WhatsApp dava solo la possibilità di condividere i propri