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Cos’è e come funziona il tracciamento Server-Side in Google Tag Manager

[Aggiornata il 4 Agosto 2023]

Google Tag Manager ha rilasciato uno dei più importanti aggiornamenti: il Server-Side Tag.

In questa big News non solo ti spiego cos’è e come funziona il Server-Side tracking in GTM, ma faccio luce anche sulle differenze chiave rispetto al tracciamento “classico” Client-Side di GTM.

E, chicca finale, ti accenno le 3 principali modalità per configurare un tracciamento Server-Side e ti segnalo una guida mooolto dettagliata su come implementarne uno con Google Tag Manager.

Ecco cosa troverai in questa news:

  • GTM Server-Side è adatto a tutti? Faccio una premessa
  • Quando è stato annunciato e lanciato il tracciamento GTM Server-Side
  • Cosa sono e come funzionano il Client-Side e il Server-Side tracking
  • Le 3 modalità principali di implementazione di un Server-Side tracking con GTM
  • Una guida passo passo per realizzare in modo davvero semplice una di queste modalità di implementazione
  • Le più importanti caratteristiche della funzionalità di GTM Server-Side
  • FAQ sul tema a cui rispondo

Pronto a tuffarti nel rivoluzionario mondo del Server-Side tracking? 😀

Iniziamo!

 

GTM Server-Side è per tutti? Premessa doverosa

Questa nuova tecnologia non sostituisce l’attuale funzionamento di Google Tag Manager Client-Side e non è adatta a tutte le esigenze, per una serie di fattori che vedremo tra un attimo.

Quali sono questi fattori?

Fattore numero 1: possedere (o appoggiarsi a) un know-how tecnico in grado di gestire e ottimizzare a regola d’arte un tracciamento Server-Side del proprio progetto.

Fattore numero 2: essere disposti a spendere dei soldini (il costo è proporzionale al traffico del sito e al numero di “richieste” che vengono fatte al server. Ti spiego tutto in dettaglio più sotto).

Per il momento, fai un bel sospiro di sollievo perché non devi necessariamente gettarti a capofitto nell’implementazione. Ma è bene che tu comprenda cosa significa questa nuovissima implementazione.

In questo articolo non troverai il tutorial di tutte le implementazioni, ma ti darò una panoramica su cos’è e su come può esserti utile GTM Server-Side.

(Oh sì, più sotto ti linko una succosa guida passo passo per implementare un tracciamento Server-Side in GTM che ho trovato e testato personalmente per 3 mesi)

Psss… se ti interessa scendere subito nei dettagli pratici per mettere le mani in pasta, ti consiglio di registrarti al corso “GTM Server-Side” che troverai al link qui sotto.

(Andrò molto in profondità e vedremo una configurazione ad hoc, il perché usare GTM server-side, l’impatto sul Cookiegeddon e GDPR, alcuni casi di reale utilizzo e molto altro. Scopri il programma cliccando sul banner qui sotto).

 

L’annuncio del Server-Side alla SuperWeek 2020

Il Server-Side Tag è stato annunciato per la prima volta durante il SuperWeek 2020 di Gennaio dai Product Manager di GTM Brian Kuhn e Scott Herman.

Ricordo quel giorno come se fosse ieri.

Ero seduto in prima fila quando Brian e Scott iniziarono la loro presentazione con la slide “Performance & Security with Google Tag Manager“.

 

Ovviamente il focus del loro intervento era proprio sulla volontà da parte di Google di rendere più sicuro e performante l’utilizzo di Google Tag Manager.

Dopo qualche slide, Brian e Scott hanno parlato di uno degli elementi introdotti in GTM nel 2019: i Modelli (templates)

Si tratta di una funzionalità che, tra le altre cose, permette di avere un controllo del codice in GTM grazie alla Sandboxed JavaScript, un particolare ambiente di sviluppo sicuro e limitato.

 

Ok, tutto molto bello, i Modelli sono una figata, e sono un’innovazione che promette di aumentare le performance e la sicurezza delle nostre installazioni di GTM. 

Il tema successivo che Brian e Scott hanno sollevato è stato l’aumento progressivo del numero dei Tag presenti in ogni installazione di GTM. 

Ma da cosa è causato questo aumento?

Te lo spiego con un esempio: un e-commerce che vende ciambelle. 

Sì, le ciambelle di cui va ghiotto Homer Simpson.

mmm ciambella

Normalmente, quando un utente clicca il pulsante “Aggiungi al Carrello la Ciambella di Homer”, dobbiamo realizzare i Tag per comunicare questa operazione a Google Analytics, Facebook, Hotjar e così via…

Pensa quanto sarebbe bello se –  quando l’utente clicca il pulsante –  ci fosse un unico Tag che viene eseguito, e che si occupasse lui di passare i dati ai vari servizi terzi come Google Analytics, Facebook, Hotjar…

Uh, certo che sarebbe bello, anzi bellissimo! 

Significherebbe moooolti meno Tag e meno caos nella configurazione (ma soprattutto un bel po’ di ciambelle… “mmm ciambelle” cit.)

“Eh ok, buone le ciambelle ma… questa configurazione con un Tag unico si può fare davvero?”

Certo che sì! 

Con l’utilizzo dei Tag in GTM Server-Side 🙂

 

Che cosa diavolo è il Tag Server-Side?

Prima di capire che diavolo è il Server-Side tracking dobbiamo fare un passettino indietro e comprendere prima che diavolo è il Client-Side 🙂

Uh… se hai già letto il mio libro dovresti già sapere di cosa parlo. 

Nel capitolo 9 e precisamente a pagina 290 spiego la differenza tra Tag Client-Side e Server-Side (nel caso volessi ripassare per bene questi temi, puoi acquistare il mio libro da questo link)  

Vediamo un po’ cosa dice la guida ufficiale di Google su come funziona il Server-Side tagging.

 

Come funziona il Tag Client-Side di Google Tag Manager

Il funzionamento di Google Tag Manager con i Tag Client-Side non potrebbe essere più semplice da spiegare: si tratta del “normale” Google Tag Manager che hai utilizzato fino ad oggi

Google schematizza il funzionamento di Tag Manager Client-Side con questa immagine:

 

 

Tutto chiaro, no? 😀

In realtà, non c’è nulla di particolarmente complesso: segui il mio ragionamento.

In aggiunta ai contenuti (page content) forniti dal web server (per capirci, il server dove risiede l’installazione di WordPress o qualsiasi altro CMS utilizzato), il sito web (example.com) ha anche GTM (Tag Manager web container) installato. 

Tag Manager attiva dei Tag, i quali –  a loro volta – chiamano dei servizi che risiedono in server esterni (Google Analytics, Google Ads, Facebook, etc).

Tutte le chiamate sono create e gestite dal browser stesso: per far sì che questo accada è necessario che ogni singolo Tag aggiunga nelle pagine del sito una serie di librerie JavaScript per poter eseguire le diverse chiamate ai servizi esterni (che corrispondono ai Tag).

Riassumendo i Tag Client-Side di GTM:

  • Ogni singolo Tag presente nel website funziona tramite uno script installato su GTM che invia delle richieste ai server dell’azienda che fornisce il Tag (esempio: il tag di Hotjar invia informazioni tramite uno script ai server di Hotjar)
  • Ogni azienda fornitrice del Tag risponderà alle richieste provenienti dal website installando dei cookie (o altre cosucce) nel PC o nello smartphone dell’utente (esempio: Hotjar installa un cookie nel browser dell’utente)
  • Le due operazioni appena descritte (invio dei dati dallo script e risposta con installazione del cookie) avvengono tramite il browser dell’utente
  • Tutte queste operazioni sono tracciabili grazie ai bellissimi attivatori di GTM

Cosa comporta questo:

  • L’azienda fornitrice di servizi (es. Hotjar) installa nel browser dell’utente dei Cookie di prima/terza parte (oppure altre cosucce come LocalStorage, SessionStorage, IndexDB) per “ciucciare” (legalmente) alcuni dati dell’utente stesso
  • In questo contesto:
    • sono possibili delle alterazioni degli script da parte dei browser
    • sono possibili dei blocchi delle richieste da parte dei browser (adBlock, Ghostery)
    • c’è la problematica del Cookiegeddon

Ottimo, ora che abbiamo ripassato il funzionamento Client-Side di Google Tag Manager, vediamo cosa cambia con l’avvento del Tag Server-Side.

 

Come funziona il Tag Server-Side di Google Tag Manager

Con l’arrivo del Tag Server-Side la logica di funzionamento di GTM cambia radicalmente. 

Ecco cosa la riporta la guida ufficiale.

 

 

Chiaro pure questo, no? 😀

Vediamolo insieme con calma. 

Dal flusso riportato nell’immagine vediamo che c’è un nuovo elemento dal nome Server container, che è un nuovo tipo specifico di contenitore di GTM (lo vedremo più avanti).

In questo contesto, Tag Manager attiva un Tag (Web tag) che comunica al Server container quale evento (chiamato Client) è stato attivato.

Una volta ricevuto il Client, vengono attivati, sempre dal server, i Tag Server-Side (Google Analytics, Google Ads, Facebook, etc) i quali comunicano direttamente ai servizi esterni i dati di cui hanno bisogno.

 

Embè? Cosa cambia con il Server-Side?

Bene, ci sono un po’ di aspetti da considerare 🙂

Prima di tutto abbiamo meno script caricati nella pagina. Ed ecco svelato il significato del concetto di Performance contenuto nello speech di Brian e Scott alla SuperWeek.

Il secondo aspetto è il maggior controllo e la maggiore qualità dei dati.

Con il Server-Side, infatti, prima di passare le informazioni al servizio di terza parte (Google Analytics, Facebook, etc) possiamo “ripulire”, modificare e aggiungere le informazioni in questione. 

Ad esempio, possiamo integrare l’informazione relativa ad un singolo utente loggato con il valore del suo ordine medio, in modo da segmentare l’utente in questione.  

In aggiunta, l’avvento del Server-Side comporta minori rischi per quanto riguarda la perdita dei dati o, peggio ancora, il furto dei dati da parte di terzi (questo perché normalmente – ahimè – i dati sono esposti dal browser).

Ed ecco svelato il significato del concetto di Security dello speech di Brian e Scott.

Ma… quali sono i cambiamenti portati dal Server-Side tag in materia di ITP e Cookiegeddon?

Ti dico subito che l’argomento è complesso, ma da quello che vedo sembra proprio che l’avvento del Server-Side possa diventare progressivamente una soluzione solida al problema del Cookiegeddon.  

In ogni caso, il legame tra il tracking Server-Side e il Cookiegeddon è piuttosto articolato: te ne parlerò nel corso che trovi in fondo a questo articolo 😛

 

Le 3 modalità possibili di implementazione di un tracciamento Server-Side in GTM

Al momento della nascita del Tag Server-Side, esistevano due opzioni per configurare questo tipo di tracciamento rivoluzionario.

L’elemento che hanno in comune queste due modalità è l’alto livello di competenze IT e know-how tecnico richiesto.
Per non parlare del tempo da dedicare per realizzare l’implementazione e la successiva ottimizzazione del tracciamento.

Oggi siamo passati (fortunatamente) a tre modalità. E la nuova opzione a disposizione l’ho testata personalmente insieme al mio team qui in Tag Manager Italia, per 3 mesi.

Per farla semplice, le 3 opzioni per passare al “lato Server-Side della Forza del tracking” sono queste:

  • La modalità cosiddetta incognita“: ti affidi totalmente all’utilizzo di plugin o a piattaforme server già pronte (come Google Cloud, o AWS, Azure, ecc.).
    Il problema delle piattaforme server è che sono facili da configurare e gestire quanto un reattore nucleare!
    Per non menzionare le incognite ENORMI per quanto riguarda i costi.

 

  • L’opzione cosiddetta “fai-da-te“: ovvero, farsi un server “in casa”. È un’opzione che ha i suoi vantaggi sul controllo dei dati che entrano ed escono dal proprio sito web o e-commerce.
    Ma è una opzione che richiede una disponibilità davvero notevole di risorse, tempo, e soprattutto di competenze tecniche.

 

  • La cosiddetta “soluzione semplice”: sfrutta gli aspetti più efficienti e accessibili delle due precedenti opzioni, ma tagliando via tutta la parte più “tecnicosa” e complessa.Come ti accennavo, è una soluzione di tracciamento Server-Side che abbiamo testato e poi svelato durante il webinar Server-Side Semplice dello scorso Settembre 2021 (Puoi richiedere da questa pagina l’accesso gratuito alla registrazione dell’intero webinar).

 

La soluzione semplice di implementazione del tracciamento Server-Side in GTM

Quella del tracking lato Server è una funzionalità talmente importante che riteniamo debba essere accessibile a quanti più web marketer possibili.

Per questa ragione abbiamo realizzato il webinar Server-Side Semplice di cui ti parlavo, e pubblicheremo una serie di guide pratiche dedicate sul tema.

Intanto come promesso, puoi seguire qui un’approfondita guida passo passo su come configurare nel tuo Google Tag Manager un tracciamento Server-Side in modo davvero semplice e intuitivo.

 

Il nuovo contenitore Server-Side

Per utilizzare la nuova funzione Server-Side avrai bisogno di utilizzare:

  • Un contenitore Web
  • Il nuovo contenitore Server (beta)

Whaaat? Due contenitori?

Sì, devi usarli entrambi. Ora, nel momento della creazione, all’interno della lista dei contenitori avrai ben cinque tipi di contenitori in Google Tag Manager:

Tra questi cinque contenitori, avrai quindi a disposizione il nuovo contenitore con la gestione Server-Side.

Per far funzionare il contenitore Server-Side dovrai installarlo su un server. 

Fino a poco tempo fa l’utilizzo di Google Cloud Platform (GCP) era l’unica scelta disponibile.

Che diavolo è Google Cloud Platform (GCP)

Senza entrare troppo nei dettagli, Google Cloud Platform (GCP) è una suite di servizi di cloud computing. Potremmo paragonarlo ai competitor Azure (Microsoft) e AWS – Amazon Web Services.

In sostanza, GCP è un servizio online che ti permette di gestire tutta una serie di strumenti per far funzionare dei servizi online, tra cui:

  • Storage
  • Computing
  • Networking
  • Operations
  • Tools
  • Big Data
  • Artificial Intelligence
  • Altri servizi

Una piccola curiosità: Google stesso utilizza GCP internamente per i suoi prodotti come Google Ricerca, Gmail e YouTube.

 

 

Google Cloud non è gratuito e i suoi piani sono di tipo Software as Service (SaaS): in pratica più lo utilizzi e più spendi.

Per fortuna Google ci fa un piccolo regalo: se crei un nuovo account, hai un omaggio di 300$ di credito che puoi utilizzare nell’arco di un anno.

Oh, ma aspetta… quindi devo pagare per usare Google Tag Manager Server-Side?

Mmm… in realtà non devi pagare GTM. 

Pagherai il servizio di Google Cloud dove si appoggia (e, come ti dicevo, attualmente GCP è l’unica scelta disponibile).

L’integrazione con Google Cloud Platform

Una volta creato il nuovo contenitore di tipo Server-Side basterà scegliere la voce Automatically provision tagging server, collegare il tuo profilo di Google Cloud e iniziare a smanettare.

 

Come ti dicevo, per ragioni di spazio in questo articolo non posso entrare nel merito di tutte le operazioni tecniche e di configurazione. 

La buona notizia è che ho realizzato un corso online dedicato proprio a questo tema: puoi saperne di più ed iscriverti cliccando sul pulsante verde qui sotto:

Quello che devi sapere sul dominio Server-Side

Di default quando colleghi il contenitore Server-Side di GTM a GCP viene automaticamente creato un sottodominio simile a questo:

https://gtm-nd4xp54-y4r3fx.uc.r.appspot.com

Come vedi, il dominio è appspot.com che è di proprietà di Google.

È consigliabile usare un sub-domain (dominio di terzo o quarto livello) del dominio del sito dove è installato GTM, così da gestire al meglio la parte dei cookie.

Ad esempio, sul sito www.tagmanageritalia.it il sottodominio di tracking potrebbe essere tracking.www.tagmanageritalia.it

(Mi rendo conto che si tratta di un tema un po’ complesso: a questo proposito ti consiglio di leggere l’articolo su Cookiegeddon).

 

Com’è strutturato il contenitore Server-Side

Nel contenitore Server-Side troverai i classici elementi:

Questi elementi si riferiscono alla parte Server-Side.

Attualmente tutto è predisposto per far funzionare Universal Google Analytics e Google Analytics 4. Sicuramente, grazie ai Modelli e alla Galleria della community, arriveranno altri Tag Server-Side.

Uh, e poi c’è il nuovo arrivato

  • Client

che (ovviamente dal nome) identifica la parte Client-Side.

 

Che diavolo è questo Client?

È il sistema di collegamento tra il contenitore Web (dove ci saranno i vari tag di Google Analytics, Facebook etc) e il contenitore Server. 

Come puoi vedere nell’immagine sottostante, il contenitore Web, attraverso i propri Tag Client-Side, invia le informazioni direttamente al contenitore Server; quest’ultimo intercetta i dati attraverso il nuovo elemento Client.

Una volta arrivate, le informazioni saranno poi gestite dal Tag Server-Side che si occuperà di comunicare direttamente con i servizi esterni (Google Analytics, Facebook etc) passando loro le informazioni in questione.

Un Debug completamente diverso

L’interfaccia di debug e preview del contenitore di tipo Server-Side è completamente diversa rispetto a quella del contenitore web.

Il pulsante Preview (Visualizza Anteprima) apre una nuova finestra con elenco a sinistra che contiene tutti gli eventi che il server riceve dal client.

In ogni evento è possibile verificare quale Tag Server-Side è stato attivato e quali sono i parametri che gestisce.

 

 

Considerazioni finali

Il Server-Side è indubbiamente una vera rivoluzione a livello di tracking in GTM perché apre degli scenari completamente nuovi.

Grazie al Server-Side, l’implementazione e la gestione di ciò che si intende tracciare diventano più performanti e sicure. Proprio come Brian e Scott avevano promesso.

Roberto Guiotto – Scott Herman – Brian Kuhn – Matteo Zambon

 

Attenzione però, GTM Server-Side ha anche degli aspetti (se vogliamo) negativi, cioè non è completamente gratis e la sua implementazione richiede delle skill molto tecniche (da sviluppatore direi).

 

Devo preoccuparmi e mollare completamente GTM?

No, assolutamente. Puoi tranquillamente continuare con la gestione dei Tag Client-Side come hai sempre fatto.

 

Ha senso iniziare a smanettarci? 

Direi che vale lo stesso discorso per GA4: è sicuramente il futuro, quindi faresti bene ad iniziare a metterci le mani da subito.

Ti segnalo una guida passo passo su come implementare e testare un tracciamento Server-Side in GTM in modo davvero semplice e accessibile a tutti.

Parola mia 😉

 

Il Server-Side sarà adatto a tutte le realtà?

Potenzialmente sì. In pratica forse no.

Infatti ci sono da valutare i costi/benefici e, sicuramente nelle piccole/medie realtà, un sistema di tracciamento Server-Side potrebbe molto oneroso a livello di tempo e di risorse tecniche da investire nella sua gestione e ottimizzazione.

Tutto dipende dalla strategia di digital marketing e di digital analytics che si intende realizzare.

Ti consiglio di dare uno sguardo in questa guida alle 3 possibili modalità di implementazione di un tracciamento Server-Side con GTM.

Avrai così una panoramica completa degli sforzi che ciascuna ti chiederebbe a livello di costi, difficoltà e risorse necessarie per realizzarlo.

 

Corso “GTM Server-Side”

Come già anticipato nell’articolo, viste le tante novità e i tanti parametri da gestire, ho preparato un corso online “GTM Server-Side”; il corso direrà circa due ore, dove vedremo insieme:

  • Che cos’è il tracking Server-Side e perché è stato introdotto
  • Gli strumenti necessari per il tracking Server-Side (Google Cloud, etc.)
  • Gli ambiti di utilizzo del tracking Server-Side: dove è opportuno utilizzarlo e quando è meglio NON utilizzarlo
  • Come creare e implementare da zero un contenitore GTM Server-Side
  • Come gestire Google Analytics in un sito di demo con il contenitore Server-Side
  • La gestione dei Cookie con il tracking Server-Side
  • La gestione della GDPR e il tracking Server-Side

Link utili

Matteo Zambon

View Comments

  • Ciao Matteo, la guida è chiara. Ho acquistato il tuo libro e se a questo aggiungo i contenuti inclusi, sono sicuro sarà ancora più chiaro.

    Il mio dubbio riguarda l'affermazione in cui dici che il server side non è adatto a tutte le realtà per vari motivi. In questo caso, queste realtà come potrebbero risolvere il problema della deprecazione dei cookie di terze parti se non applicano questa soluzione? Si sa già che anche FB e il suo pixel perderà sempre più efficacia e sarà necessario utilizzare le CAPI con FB.

    Grazie come sempre per la tua infinita disponibilità
    Un saluto
    Fabio

  • Ciao Matteo, grazie per questo approfondimento, non mi è chiaro come collegare i due container client e server, io adesso ho un classico container client col suo snippet embeddato a codice e che manda dati a un'istanza di GA4, e successivamente ho creato un container client, ma non mi è chiaro come collegare questi due container, nel senso che ho capito che lo si fa attraverso l'elemento client del container server ma non ho capito come.

    Inoltre sulla GCP quando crei l'account billing per l'istanza server, cosa viene creato fisicamente?

    Grazie mille,

    Giuseppe

    • Ciao Giuseppe, ti consiglio il corso GTM Server-Side dove faccio proprio vedere la configurazione del contenitore server e client (anche con un proprio dominio). Lo trovi in offerta sullo shop: https://club.tagmanageritalia.it/shop/

      Di base devi usare gli attivatori lato client e agire con variabile di tipo header. In GCP viene creato un App Engine e uno Storage (come servizi).

      A presto!

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