[Aggiornata il 09 Agosto 2021]
Impostare l’Adjusted Bounce Rate è un’operazione importante per avere informazioni più veritiere sul comportamento degli utenti nel sito e sulla frequenza di rimbalzo.
Se non hai chiaro cosa sia l’Adjusted Bounce Rate, leggi la pagina del glossario.
Puoi implementare l’Adjusted Bounce Rate in modo semplice grazie a Google Tag Manager.
Step 1 – Crea l’attivatore di tipo timer
Per prima cosa crea un nuovo Attivatore, così:
- Attivatori > Nuovo > Configurazione attivatore.
- Tipo di attivatore: Timer.
- Nome evento: gtm.timer.
- Intervallo: 30000 millisecondi (ovvero 30 secondi).
- Limite: 1 (il timer si attiverà una sola volta, non continua ad attivarsi ogni 30 secondi).
- Abilita quando: Page URL corrisponde all’espressione regolare .* (cioè abilita in tutte le pagine, ma potresti abilitarlo nelle pagine che ritieni più opportune).
- Attiva su: Tutti i timer.
- Rinomina l’Attivatore ad esempio “Timer 30 sec”.
- Salva.
Attenzione alla condizione Page URL matches RegEx .*
*Page URL è una Variabile Integrata. Se non la trovi vuol dire che devi ancora attivarla: qua c’è la guida su Come attivare le Variabili Integrate in Google Tag Manager
Step 2 – Crea il tag di tipo GoogleUniversal Analytics
Il secondo ed ultimo step è la creazione di un nuovo Tag. Procedi così:
- Tag > Nuovo tag > Configurazione tag.
- Tipo di tag: Universal Analytics.
- Tipo di monitoraggio: Evento
- Categoria: qui puoi impostare il nome che più ritieni adatto, ad esempio ABR Adjusted Bounce Rate
- Azione: è una descrizione di ciò che traccia questo evento, ad esempio puoi inserire Vista pagina sopra i 30 secondi
- Etichetta: {{Page URL}}
- Hit da non interazione: False, per influire sulla frequenza di rimbalzo, ovviamente 😉
- Adesso seleziona la Variabile delle impostazioni di Google Analytics in Impostazioni di Google Analytics, se l’hai creata, oppure abilita l’override e seleziona la costante {{gaID}} (che dovresti avere se hai seguito la mia guida su come creare una costante per l’ID di monitoraggio di GA). In alternativa inserisci semplicemente il tuo codice UA-XXXXXX-X.
- In Altre impostazioni > Pubblicità > Attiva le funzioni della pubblicità display ti consiglio di inserire True
- Opzioni di attivazione tag: Una volta per evento
- Attivazione: dovrai ora selezionare l’attivatore creato precedentemente, ovvero “Timer 30 sec”
- Non ti resta che salvare il Tag, con il nome “GA – Event – Unbounce 30 sec”, ad esempio
Step 3 – Verifica con il Debug/Visualizza in anteprima
Come al solito, prima di pubblicare definitivamente il Tag, controlla il suo corretto funzionamento con la modalità Debug/Visualizza in anteprima.
Dopo averla attivata vai in qualsiasi pagina del sito sul quale stai lavorando.
Vedrai il tuo tag “GA – Event – Unbounce 30 sec” tra i Tags Not Fired On This Page.
Attendi 30 secondi: ora il Tag dovrebbe spostarsi automaticamente tra i Tags Fired On This Page grazie all’attivatore di tipo Timer.
Ecco, sei pronto per la pubblicazione: clicca il pulsante blu “Invia” per rendere effettive le modifiche.
Inizia ad ottimizzare i dati sulla frequenza di rimbalzo del tuo sito, grazie all’Adjusted Bounce Rate!
Alla prossima guida…buon Tag!
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Andrea
11 08 2022
Ciao. Ottimo articolo! Ho seguito tutto passo passo. Cosa dovrei fare adesso per monitorare il nuovo bounce rate 30 sec su analytics?
Matteo Zambon
11 08 2022
Ciao, in realtà niente, perché il bounce rate inizierà a “subire” un abbassamento in base all’accensione di questo evento 🙂
Giuseppe
30 11 2015
Ciao Matteo, complimenti per lo speech tenuto a Milano al Search Marketing Connect. Ho conosciuto in quella sede te e il tuo progetto ed eccomi qui grin emoticon.
In merito al calcolo del bounce rate, tendo a ridurre al minimo i casi in cui utilizzare eventi a tempo di tipo non-interaction false. Secondo me un buon bounce rate dovrebbe tenere conto delle reali azioni di engagement degli utenti.
Sono pochi i casi in cui da un punto di vista dell’analisi trovo utile “prendere per buono” un utente solo perché sta in pagina per 30 secondi (o più).
Piuttosto trovo molto utile utilizzare questi eventi a tempo per segmentare il pubblico e rispondere a domande del tipo: perché chi sta più di un certo numero di secondi nella mia pagina non interagisce in alcun modo con i miei contenuti (commenti, rating, condivisioni, ecc.)? Non so se sei d’accordo.
Matteo Zambon
30 11 2015
Ciao Giuseppe! Dovevo offrirti una birra allora!
Le tue considerazioni sono corrette, è infatti da valutare quando oggettivamente attivare il flag “Hit da non interazione”. Come ricorderai, nello speech parlavo di landing page chiusa, che è diversa da un sito web.
Quindi il mio vuole essere una semplice guida di come implementarlo, poi quando e su cosa effettivamente attivarlo è una considerazione che dovete fare voi 🙂
Alla prossima!