BOOM! Notizie bomba in vista!
Ieri (23 maggio 2017) si è tenuto a San Francisco il Google Marketing Next, super evento annuale sull’innovazione in campo di Digital Advertising, Analytics e Double Click.
Le novità sono state non succose ma SUCCOSISSIME, quindi vediamole una per una:
Anche se ad oggi la maggior parte degli acquisti continua ad essere offline, il ruolo del mobile è sempre più rilevante.
Embè scusa, mi starai dicendo tu, dove sta la novità?
Sì, ma… diamo un’occhiata ai dati:
– l’87% dei possessori di smartphone esegue una ricerca da mobile quando percepisce un bisogno (e quello che noi vogliamo è proprio farci trovare in quel momento lì, vero?)
– la velocità è sempre più determinante: ogni secondo di caricamento in più diminuisce la possibilità di conversione del 20%
– il 20% degli utenti effettua ricerche vocali (e questa la dice veramente lunga su quello che ci aspetta in futuro)
Mica male. Mi sa che ci aspetteranno novità sempre più succulente in ambito Mobile.
L’utente si aspetta di trovare tutte le informazioni di cui ha bisogno, quando vuole e ovunque si trovi, e nel modo più veloce possibile.
Sono stati introdotti in particolare 3 step:
1) Smarter With Data: ovvero la possibilità di analizzare approfonditamente il consumatore per capire il momento specifico della customer journey in cui si trova, il suo intento di ricerca e quindi offrire i messaggi più accattivanti e mirati, sfruttando i cosiddetti “micromoments”: una stessa query di ricerca, quale può essere “cheapest hotel” può avere un intento di ricerca completamente diverso in base al contesto dei loro dati precedenti e al loro profilo personale. Capisci bene che avere la possibilità di offrire degli annunci personalizzati può veramente fare la differenza!
Come avviene tutto ciò? Tramite il Machine Learning 😉
2) One Step or One Second: la tempestività è fondamentale e questo include anche la velocita’ di caricamento delle pagine, con un impatto enorme sul Bounce Rate dell’utente, in particolare da mobile. Anche un secondo può fare la differenza in termini di conversioni.
Si parla addirittura di un crollo del 20% delle conversioni per ogni secondo in più di caricamento 😮 ….
Bene…. Hai presente le AMP (pagine che si caricano in meno di 1 secondo)? Rispondono proprio a questa necessità di caricamento veloce.
Ma è qui che arriva il bello: l’arrivo degli AMP ADS, che prevedono la possibilità di usare pagine AMP come landing page per gli annunci AdWords Search 😮
Pensaci: i risvolti sono incredibili.
(A proposito, a quanto pare esiste la possibilità di iscriversi alla versione beta! 🙂 )
3) Non-Line Assistance:
7 possessori di smartphone su 10, prima di effettuare un acquisto offline, compiono da mobile delle azioni rilevanti per l’acquisto (ad esempio la ricerca di informazioni sui prodotti oppure dell’indirizzo del negozio su Google Maps).
Questo ha un significato assolutamente non indifferente sull’attribuzione delle conversioni, per capire se le nostre attività e campagne online stanno o no funzionando. Se il consumatore ha ultimato l’acquisto offline, ma le nostre campagne e attività online hanno avuto un impatto decisivo nella conversione, come (cacchio) facciamo ad attribuire alle nostre campagne un peso nella conversione?
Di base non possiamo ignorare che anche i canali online hanno avuto un impatto sulla conversione finale, anche se questa è avvenuta offline.
Già nel 2014 era stato introdotto un sistema chiamato “store visits measurement” per tracciare le conversioni iniziate online e finite offline.
Ed è qua che arrivano le altre bombe:
Ed è solo l’inizio… ora arriva il bello.
A questo annuncio mi viene già la pelle d’oca.
Proposta come “soluzione al problema dell’attribuzione delle conversioni” (parole loro, eh! Al minuto 33:44), la prossima uscita di Google Attribution a mio parere sconvolgerà giusto qualcosina.
Sai quando ti parlavo della Customer Journey e dei Modelli di Attribuzione? Tu non hai idea dell’impatto che avrà questo tool su tutto ciò (uuuhhh)
Per la prima volta sarà possibile gestire i modelli di attribuzione cross-canale e cross-device da un’UNICA PIATTAFORMA gratuita e semplice da usare, che integrerà Google AdWords, Google Analytics e DoubleClick Search.
La piattaforma renderà possibile unificare il modello di attribuzione fra le piattaforme e ottenere quindi dati più completi e uniformi
Sai cosa vuol dire questo? Teoricamente, mai più problemi di conflittualità fra le conversioni di Google AdWords e Google Analytics, per esempio. Staremo a vedere! :O
E c’è di più (uuuuuhhhh). Su Google Attribution si può accedere anche al modello di attribuzione Data-Driven! (un giorno forse ti parlerò meglio anche di questo).
Naturalmente esiste anche una versione più completa e a pagamento di questo tool, ovvero Attribution 360°.
Non so te, ma io non sto nella pelle! Sembra che dovremo aspettare qualche mesetto per avere fra le nostre manine la versione beta.
Altra news importante è stato l’introduzione della Unique Reach su Google AdWords e Double Click, che ci mostrerà il numero di utenti unici raggiunti con i nostri annunci su canali, device, campagne, e formati di annunci diversi, inclusi dati sulle impressioni medie per utente.
Sono state annunciate anche altre novità per Google AdWords fra cui:
Ma soprattutto……
L’ultimo annuncio riguarda il potenziamento di Google Assistant (se non sai cos’è guarda qua) combinato con Google Home anche grazie al Local Inventory. Sembra ci saranno risvolti interessanti nel futuro nel digital advertising 🙂
Queste le novità principali. Ora stiamo in attesa di tutte queste bellissime evoluzioni!
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