Nella Web Analytics abbiamo a che fare ogni giorno con una mole davvero consistente di dati molto diversi fra loro. E se abbiamo qualcosa di specifico da analizzare per ottenere delle risposte in particolare – come accade la maggior parte delle volte – può esserci davvero da perdere la testa!
Se vogliamo capire – ad esempio – l’andamento del nostro business, la domanda sarà banalmente: “Quest’attività sta funzionando o no?”. Ma quale dato dobbiamo guardare per avere una risposta definita?
Bounce rate? Numero di visitatori? Visite da mobile? Referral? No.
Tanti dati e tutti sicuramente importantissimi per capire il nostro utente e a migliorare sempre di più le performance, ma non rispondono alla domanda che ci siamo posti. Nella giungla di numeri e dati a disposizione, cosa dobbiamo valutare veramente?
Ecco che qua entrano in gioco i KPI.
In economia, KPI sta per Key Performance Indicator ed è un indicatore (misurabile) di performance aziendale.
Una volta chiariti quali sono i cosiddetti “obiettivi strategici di business” bisogna individuare e monitorare i giusti indicatori KPI per capire se questi obiettivi sono stati raggiunti o se per lo meno si è sulla strada giusta.
I KPI sono quindi una risposta a delle domande puntuali: “Stiamo raggiungendo l’obiettivo X che ci siamo preposti?”.
Ho detto INDIVIDUARE i KPI e lo ripeto, perchè non si tratta di una concetto banale.
Spesso, specialmente nelle piccole imprese non ben strutturate, si tende a fare un po’ di confusione rispetto ai propri obiettivi di business e rispettivi KPI. Non avere obiettivi di business ben delineati, nè un metro di misurazione del loro raggiungimento, significa non avere gli strumenti per creare una strategia adeguata.
Individuare i giusti KPI per la propria attività è quindi importantissimo, e lo è anche per te – mio caro web marketer – per capire se stai offrendo un servizio efficace al tuo cliente 😉
Di norma le aziende, specialmente quelle “ciccione”, non hanno solo un KPI, ma ce ne possono essere tanti e su più livelli: possono essere a livello globale, a livello di singole funzioni o di singoli progetti.
Un KPI della funzione vendite potrebbe essere il fatturato, quello dell’assistenza clienti potrebbe essere la customer satisfaction, quello della funzione marketing potrebbero essere i leads generati, eccetera… e naturalmente i KPI possono variare notevolmente da caso a caso.
Delineare i giusti KPI, farlo in anticipo e porsi anche dei limiti di tempo di monitoraggio, aiuta quindi a:
– organizzare delle priorità;
– misurare e monitorare il successo di ciò che stiamo facendo;
– fare dei paragoni con le performance di un periodo precedente per valutare i progressi.
Questo avviene sia se vediamo l’attività nel complesso sia nel caso in cui prendiamo in considerazione una singola operazione.
La risposta è: dipende. Da che? Da ciò che vogliamo misurare.
I KPI da prendere in considerazione a livello business potrebbero essere il fatturato generato dalle campagne online o più globalmente dal sito e-commerce, oppure il tasso di conversione.
Se l’obiettivo è l’acquisizione di nuovi clienti potrebbero essere i lead. Se è l’aumento del traffico sul sito, i KPI potrebbero essere il numero di visitatori in un dato arco di tempo. Se l’obiettivo è migliorare l’esperienza dell’utente e l’engagement il KPI potrebbe essere il bounce rate, il numero di pagine visitate in una sessione…
Ci sono tanti esempi. Tutto dipende da: cosa stiamo monitorando?
Direi che è fondamentale tenere d’occhio questi dati costantemente per capire se stiamo avendo successo!
E tu che KPI hai usato o vedi più spesso? Lasciami un commento, ti risponderò volentieri 🙂
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