Ormai internet è piena zeppa di acronimi.

CPC, PPC, CTA, CTR, CPA…. argh! Con tutti questi acronimi diventiamo pazzi.

Ad esempio, che cosa vuol dire CPC?

Altolà, te lo spiego io 🙂

CPC vuol dire banalmente “Cost per Click” (Costo per Click in italiano). Non è nient’altro che la cifra effettivamente spesa per ogni click nelle Campagne Pay-per-Click (PPC).

 

Aaaaahhh… ma era tutta qua la faccenda?

 

No, aspetta, dove scappi? Non finisce qua. Purtroppo.

Non è che TUTTI i click ti vengono a costare allo stesso modo… entrano in gioco tanti (ma tanti) fattori!

Una volta il CPC può essere di 0,60 cent, un’altra volta magari me lo trovo a 0,70 cent.

 

E quindi? Come faccio a sapere quanto sto pagando per ogni click?

Semplice: si prende in considerazione il CPC medio, ovvero il costo medio dei click che hai ottenuto. Questo può farti capire tuo Costo per Click. Sfruttando lo stesso esempio, in questo caso il CPC medio sarebbe di 0,65 cent.

 

Ah, mi stai dicendo che il CPC varia, ma in base a cosa?

E soprattutto: posso spendere qualsiasi cifra?

Calma, calma. Dunque… è vero che il CPC oscilla, ma non è una scheggia impazzita che un giorno decide di farti spendere 0,01 cent e il giorno dopo 3€ 🙂 ci sono dei criteri.

Innanzitutto il CPC effettivo non supererà mai il valore del CPC massimo (CPC max) da te stabilito (in realtà su Google AdWords può superarlo del 20%, però shhhh non te l’ho detto io).

Anzi, può essere anche considerevolmente più basso: il sistema di aste previsto da AdWords (te li ricordi l’uomo coi baffi e la signora col vestito rosso? Leggi chi sono qua) è fatto in modo da farti spendere quanto basta per superare il tuo concorrente immediatamente precedente.

In realtà ti ho preso in giro: il sistema di AdWords è SIMILE a quello di un’asta, ma non identico! Altrimenti mi basterebbe un CPC max di 0,90 cent per battere il mio concorrente che ha un CPC max di 0,80 cent, ottenendo un CPC effettivo di 0,81 cent (poco sopra l’offerta del mio concorrente).

E invece no! Nell’asta di AdWords vale la meritocrazia: non vince il più ricco, vince il più bravo.

Il CPC max non è l’unico fattore su cui si basa il CPC effettivo. Diciamo che influisce, indubbiamente. Ma quel furbacchione di Google considera anche ad esempio:

  • il punteggio di qualità
  • la presenza di estensioni nell’annuncio
  • l’ottimizzazione generale della tua campagna
  • tanti altri fattori misteriosi e occulti (sì, è il mio punto preferito)

Quindi molto probabilmente la ricca signora col vestito rosso, decisa a vincere l’asta senza badare a spese, potrebbe perderla se partecipa un intenditore d’arte un po’ più squattrinato ma che sa il fatto suo.

 

Matteo, ma che stai a dì??

 

Scusa, tornando a noi, quello che ti voglio dire è: non pensare che tutto si giochi sull’offerta! Puoi ottenere risultati interessanti anche con budget non elevatissimi se sei abbastanza abile da divincolarti nella giungla del PPC 🙂 Che aspetti? Buttati!

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