Questo articolo è stato scritto da Roberto Serra, fondatore di Web MArketing Training.
Se hai un sito, un blog o un e-commerce devi fare in modo che il tuo progetto possa ottenere più traffico possibile. Mai occorresse fare il punto, i dati Eurostats infatti proseguono nello scandirci una crescita esponenziale di Business e opportunità.
Solo per il settore e-commerce le vendite, e i conseguenti turnover, dal 2008 sono in netta crescita.
Ma dove sono tutte queste persone alla ricerca dei tuoi prodotti? Lo vuoi proprio sapere? Sono esattamente là fuori, ma se vuoi intercettarli senza dover spendere una fortuna in ADS non devi restare a guardare, al contrario, devi garantire un buon livello di ottimizzazione SEO.
Google Tag Manager può aiutarti esattamente in questo, visto che la sua corretta implementazione garantisce ben più di un benefit in assoluto rispetto delle linee guida SEO.
Vuoi che Google ti indirizzi nuovi visitatori intrepidi desiderosi di contattarti o di acquistare uno dei tuoi servizi? Bene, la SEO non può mancare e con lei ormai non può più mancare Google Tag Manager.
Ecco perché in quest’articolo ti parlerò di come Google Tag Manager può aiutarti a migliorare le performance del tuo sito web. Obiettivo? Convincere il principe dei motori di ricerca a mandarti più traffico, più visite così da generare più contatti e vendite.
Secondo una recente ricerca condotta da trends.builtwith.com sono sempre di più i siti al top delle classifiche ad utilizzare Google Tag Manager.
Non parlo di siti qualunque, ma di siti capaci di generare oltre un milione di visite al mese, siti web che monitorano, acquisiscono informazioni e analizzano ogni click dietro il loro successo.
Non trovi curioso che Google Tag Manager faccia da collante tra tutte queste realtà così diverse?
Se ti stai chiedendo come mai i migliori siti sul web utilizzano Google Tag Manager, mentre tu magari non lo hai ancora fatto, sappi che la parola chiave è un acronimo chiamato SEO che, in unione con un NON acronimo chiamato ANALYTICS, genera la pace dei sensi di smanettoni in tutto il globo.
Parliamo di SEO? Google Tag Manager rappresenta con grande probabilità uno dei tuoi migliori alleati e ora ti mostrerò perché.
Avere un sito veloce oggi non è più un’opzione e grazie a Google Tag Manager potrai ridurre o addirittura eliminare tutte le problematiche legate al caricamento degli script presenti sulle tue pagine siano esse mobile o desktop.
Gli script che carichi, in quanto risorse esterne, rallentano i tempi di caricamento della tue pagine e questo non è affatto cosa buona e giusta. Il fatto che Google Tag Manager ti permetta di utilizzare il suo caricamento asincrono dovrebbe già di per sé bastare a convincerti ad implementarlo oggi stesso!
Google è molto chiaro su questo punto: i siti web che non caricano le pagine entro un certo tempo non saranno viste di buon occhio. Il risultato? Una penalizzazione organica.
Oggi il tuo sito non può sottrarsi dall’essere veloce ok?
Metti però il caso che hai installato il pixel di Facebook, il codice di Google Analytics e magari un software di mouse tracking come Hotjar senza poi parlare della cookie policy necessaria per legge…
Ognuno di questi script, dovendo comunicare con un sito web esterno al tuo, non potrà sottrarsi dall’effettuare una chiamata esterna e così facendo rallenterà di gran lunga i tempi di caricamento della tua pagina, sempre che tu non utilizzi Google Tag Manager ovviamente!
Ebbene sì, perché proprio grazie a Google Tag Manager la chiamata sarà una soltanto e questo, esattamente come stai immaginando ora, contribuirà nel ridurre attivamente i tempi di caricamento.
In poche parole, utilizzando Google Tag manager potrai incorporare tutti gli script in un’unica chiamata così da eliminare ogni tipologia di problematica riconducibile ai tempi di caricamento.
Una sola chiamata e tempi di risposta rapidi, ecco come Google Tag Manager può sin da subito migliorare i tempi di caricamento sul tuo sito così da farti guadagnare fiducia agli occhi di Google.
Poter controllare ciò che accade significa capire ciò che devi modificare e migliorare.
Nella guida su come impostare l’Adjusted Bounce Rate con Google Tag Manager si è già parlato di come utilizzare Google Tag Manager per aggiustare la visualizzazione del Bounce Rate allo scopo di capire meglio (e con maggiore precisione) ciò che accade nel sito. Proprio per questo non starò qui a ripeterti quei concetti già trattati ma ciò che voglio che tu ti stampi nella mente è che devi usare Google Tag Manager per analizzare al meglio ciò che accade e se lo fai bene il tuo Bounce Rate calerà di certo.
Quando si parla di Bounce Rate vengono speso in mente tante domande ma quella che, a mio avviso, conta di più resta una soltanto: cosa spinge le persone ad entrare e uscire senza visitare nessun’altra pagina?
Prendiamo quest’articolo… le ipotesi sarebbero due:
1- Dopo il mio articolo su Google Tag Manager gli utenti trovano la pace interiore e non sentono più il bisogno di utilizzare internet.
2- Io non sono in grado di capire (e correggere) i comportamenti che spingono gli utenti fuori dal mio sito.
Tiriamo ad indovinare? Fermo restando che ti trovi sul miglior sito in Italia dedicato interamente a Google Tag Manager resto dell’idea che la risposta sia più probabilmente la seconda!
Poter utilizzare i più disparati software per l’analytics senza doverti preoccupare di dover caricare mille script ti offrirà un grande vantaggio e, dulcis in fundo, Google Tag Manager presenta numerosissime pre-configurazioni pronte a portata di click e anche qualora il tuo software non si trovasse bello che pronto grazie al setup “html personalizzato” potrai comunque implementare quanto ti occorre.
Realizzato il contenuto tracciare il comportamento degli utenti deve essere la prima delle tue preoccupazioni ed in questo, proprio grazie a Google Tag Manager, puoi finalmente lasciarti andare.
Oltre a migliorare il Bounce Rate, Google Tag Manager può infatti aiutarti ad ottimizzare l’usabilità del tuo sito. Come saprai, tra i principali fattori di Ranking, insieme al tempo di caricamento delle pagine, occorre prestare attenzione alla navigabilità del sito web.
In questo senso i link interni giocano un grande ruolo e grazie a Google Tag Manager, semplicemente grazie alla “funzione di tracciamento per selettore css” scovare i link che vengono cliccati (e dunque servono) da quelli inutilizzati sarà (finalmente) cosa semplice e veloce e, tra le altre cose, ti permette di:
Sino a qualche tempo fa questo tipo di tracciamento potevi farlo solo con Analytics ma oggi, grazie a Google Tag Manager e ai suoi data layer, implementare questi tipi di rapporti è diventato finalmente più semplice e alla portata di tutti.
“With Google Tag Manager, it’s a matter of an hour or so from receiving a tag to testing to QA to deployment. It’s exponentially better.” — Mona Gandhi, Software Engineer, Airbnb
Come dichiara Maria Hwang, Marketing Manager di AirBnb, grazie a Google Tag Manager è possibile ridurre lo sviluppo del tracciamento da giorni questione di poche ore! Tutto tempo guadagnato per la tua SEO, non credi?
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