Hai mai sentito parlare di Real User Monitoring o più comunemente chiamato RUM?
Intanto ti posso dire ha a che fare con la velocità di caricamento della pagina e tutti noi sappiamo che ormai è dichiaratamente un fattore di ranking lato SEO per il buon Google (oh, ma ce l’ha anche per le campagne di advertising come Google Ads o Facebook Ads).

Caricamento di una pagina web lato tecnico

Ci sono diverse fasi durante il caricamento della pagina e le possiamo riepilogare in questa bellissima immagine:

fasi di caricamento di una pagina web

Si passa quindi dalla fase di Redirect, alla gestione della Cache, a quella del DNS, al TCP, alla richiesta sul server, sulla sua risposta, il processo e il caricamento.

Insomma tutta roba noiosissima e, per chi vuole approfondire, c’è il sito della W3C che ne parla in questo luuuunghissimo articolo sul Navigation Timing.

Il concetto è che c’è un sistema tecnico per sapere se le tue pagine del sito fanno schifo oppure no a livello di performance. Per capirlo senza diventare un NERD tecnico puoi usare diversi tools come:

Il problema di tutto questo è che non saprai mai il reale performance da parte degli utenti. Ed ecco che entra il RUM.

Che cos’è il Real User Monitoring ovvero il RUM

Il Real User Monitoring è il tracciamento di cosa effettivamente gli utenti fanno a livello di interazione e caricamento pagina. In altre parole, mentre gli strumenti di analisi del caricamento della pagina lavorano su un server, gli utenti potrebbe avere altri diversi fattori di impatto:

  • Tipologia di hardware
  • Tipologia di device
  • Tipologia di browser
  • Tipologia di connessione a internet
  • Software che stanno ciucciando risorse

Grazie a dei report basati sulla R.U.M. sarà possibile conoscere se gli utenti caricano velocemente o no le pagina web e sarà possibile quindi basarsi sulla realtà 🙂

Google Analytics ha un report dedicato sotto Comportamento ► Velocità Sito (se preferisci in inglese Behaviour ► Site Speed). Il problema è che c’è un campionamento del 1% ma lo puoi aumentare seguendo questa guida.

google analytics site speed

È possibile crearsi un proprio RUM?

Sì, assolutamente, basta identificare le fasi che vuoi tracciare, qualche script JavaScript, GTM e Data Studio

fasi usate nel RUM con Google Tag Manager

Ed ecco il risultato finale su Data Studio

Real User Monitoring con GTM e data studio

Non male, vero?

Se vuoi saperne di più ho fatto un corso all’interno del Club Tag Manager Italia che lo spiega: l’ho chiamato Need for Page Speed.

Need for page Speed - Google Tag Manager RUM

 

E tu hai mai usato il RUM? Lasciami un commento 🙂

 

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