SQL, nel marketing, sta per “Sales Qualified Lead” (in italiano “contatto qualificato per le vendite”).
Da non confondere con il suo acronimo-sosia SQL Structured Query Language che è il linguaggio per interrogare i database 😉

Fatta questa doverosa premessa, ti chiederai…

COS’È UN SQL?

Il Sales Qualified Lead è un lead pronto per effettuare l’acquisto.

Si tratta, quindi, di un lead che si trova già nella fase della decision, saltando a piè pari awareness e consideration.

La peculiarità del SQL, infatti, è che non ha bisogno di particolari strategie di marketing che lo portino a convertire, anzi, non mostra tentennamenti nel voler acquistare un prodotto o un servizio.

Questo comportamento lascia i digital marketer a bocca asciutta perché vanifica tutte le teorie legate al Funnel (con ToFu, MoFu, BoFu annessi) e alla Customer Journey.

Lanci campagne PPC, ottimizzi il funnel, fai remarketing, analizzi i dati, ma il SQL se ne frega e ti dice “vorrei acquistare”! Magari i lead fossero tutti così…

Possiamo dire che un SQL è l’antagonista del MQL, il quale si dimostra coinvolto nelle attività di marketing, partecipando anche al Lead Nurturing.

Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia: non è detto che un SQL alla fine effettui l’acquisto.
In ogni caso, dato che il lead è quasi pronto per chiudere l’affare, il reparto marketing lascia il posto al sales team (da qui il nome “Sales Qualified Lead”).

SQL: COME RICONOSCERLO?

A differenza del MQL — che viene profilato attraverso il tasso di apertura delle newsletter, la frequenza e la durata delle visite al sito, i download dei Lead Magnet, l’invio di un form di contatto —, un SQL si approccia in maniera più diretta con il brand.

Ad esempio, richiede un’offerta (magari tramite un form), contatta il servizio clienti o scrive sulla chat online per ottenere delle informazioni specifiche sul prodotto o il servizio che intende acquistare.

Tutte queste informazioni di Lead Intelligence dimostrano che il potenziale cliente vuole arrivare al dunque: l’acquisto.
E già di per sé questa è una bella notizia.
Ma c’è di più: è possibile ottimizzare e tracciare questi dati grazie a Google Tag Manager 😀

Ecco qualche guida che ti sarà sicuramente utile.

A presto e, come sempre, buon Tag!

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